Lasciata Jukkasjärvi, Vidua rientra a Tornio e dopo un paio di giorni di riposo è pronto per partire per la Russia. L’impero dello Zar Alessandro desta in Vidua poco apprezzamento: un popolo di truffatori e ladri, un clima impietoso e una nobiltà a lui poco affine per modi e abitudini. Tuttavia il tempo e l’impraticabilità delle strade lo costringono a rimandare la partenza prolungando la permanenza a Pietroburgo per quattro mesi circa. Pur sostando nell’albergo migliore della città, Vidua viene svaligiato e solo le sue potenti conoscenze gli permetteranno di ricevere un’indennità.
“Questa capitale è veramente magnifica. La Neva passa in mezzo alla città e forma vari canali bordati da bellissimi muri in granito e parapetti in ferro. I quais, le contrade, le piazze sono spaziose e regolari. Vi sono bei palazzi, qualche bella chiesa e soprattutto quantità di stabilimenti pubblici edificati dal governo sontuosamente.”